Share the post "Nodi marinari: tutto quello che c’è da sapere"
I nodi marinari sono spesso una grande enigma: tutti ne abbiamo sentito parlare, ma davvero pochi hanno imparato l’arte di farli. Eppure, saper fare i nodi marinari, almeno i più importanti, può essere un’importante competenza nautica in grado di rendere la vita più facile sia a terra che in mare, soprattutto quando si opta per il noleggio senza skipper o senza equipaggio. Forti venti, alta pressione, maltempo, sono tutte situazioni che richiedono dei nodi forti ed affidabili.
Ma non ti preoccupare, se ancora non sai come fare un buon noto ti aiutiamo noi! Ecco la nostra guida per i principianti dei nodi. Procurati una corda, o anche solo un nastro da regalo, ed inizia ad annodare!
Da cosa partire per fare degli ottimi nodi marinari?
In generale, un buon nodo deve avere le seguenti caratteristiche:
- Deve essere rapido
- Deve resistere a pressioni estreme
- Può essere sciolto facilmente
Sebbene nell’immaginario collettivo quando si pensa ai nodi marinari spesso ci si immagina la classica corda di cotone è bene sapere che ad oggi vengono utilizzate per lo più corde composte da fibre sintetiche più facili da sciogliere e da utilizzare.
Inoltre, tra i consigli principali ci sono quello di non fare troppi nodi sulla stessa cima, perché si indebolirà poco a poco, fino a perdere tutta la sua consistenza. Le cime devono essere più o meno rigide a seconda del loro scopo. Ad esempio, una cima per drizza dovrà essere più rigida di una cima d’ormeggio, in modo da ammortizzare meglio,allo stessi tempo non dovrà essere troppo rigida, così da poter sopportare adeguatamente la tensione prodotta da urti o scatti improvvisi.
Le principali categorie di nodi marinari
Esistono diverse tipologie di nodi marinari, ognuno con uno scopo specifico. Qui di seguito ne descriviamo i principali.
Nodi di arresto
I nodi di arresto servono per bloccare il movimento di una cima o di un’ancora. Tra i nodi di arresto più comuni troviamo il nodo d’arresto semplice e il nodo d’arresto a otto. Il nodo d’arresto semplice è uno dei più semplici, ma anche dei più importanti, poiché permette di bloccare una cima senza rischio che si sfilacci o si sciupi. Il nodo d’arresto a otto è un po’ più complesso, ma è anche più resistente e sicuro.
Nodi di giunzione
I nodi di giunzione servono per unire due cime tra loro. Tra i nodi di giunzione più comuni troviamo il nodo piatto, il nodo doppio e il nodo a carrick. Il nodo piatto è molto semplice e viene utilizzato soprattutto per unire due cime di uguale diametro. Il nodo doppio, invece, viene utilizzato per unire due cime di diametro diverso, mentre il nodo a carrick viene utilizzato per unire cime molto spesse o rigide.
Nodi a occhio
I nodi a occhio servono per creare un occhiello sulla cima. Tra i nodi a occhio più comuni troviamo il nodo a otto, il nodo a bandiera e il nodo ad occhio scorsoio. Il nodo a otto viene utilizzato soprattutto per creare un occhiello sulla punta di una cima, mentre il nodo a bandiera viene utilizzato soprattutto per creare un occhiello sulla parte centrale della cima. Il nodo ad occhio scorsoio, invece, è un nodo molto versatile, che può essere utilizzato per creare occhielli di varie dimensioni.
Nodi di accorciamento
Inodi di accorciamento servono per accorciare una cima senza tagliarla. Tra i nodi di accorciamento più comuni troviamo il nodo d’arresto scorsoio e il nodo di gallo. Il nodo d’arresto scorsoio viene utilizzato soprattutto per accorciare cime spesse o rigide, mentre il nodo di gallo viene utilizzato soprattutto per accorciare cime più sottili o elastiche.
Nodi di avvolgimento
i nodi di avvolgimento servono per legare una cima ad un oggetto, ad esempio un palo o un’ancora. Tra i nodi di avvolgimento più comuni troviamo il nodo di gassa, il nodo di gassa doppia e il nodo di gassa a doppio tiro. Il nodo di gassa è molto semplice e viene utilizzato soprattutto per legare una cima ad un oggetto, mentre il nodo di gassa doppia è più resistente e viene utilizzato soprattutto per legare una cima ad un oggetto in modo sicuro.
Nodi marinari: dalla teoria alla pratica
Ora che hai imparato i principali nodi marinari grazie alla nostra guida, è tempo di mettere in pratica le tue conoscenze! Ecco alcuni consigli pratici per iniziare a fare i nodi marinari:
- Procurati una corda o una cima di media dimensione per iniziare ad esercitarti con i nodi più semplici. Assicurati che la corda sia pulita e priva di nodi o grovigli.
- Inizia con i nodi più semplici, come il nodo d’arresto semplice o il nodo a otto. Scegli un nodo e ripeti l’operazione più volte, fino a diventare abile nel farlo.
- Una volta acquisita confidenza con i nodi più semplici, passa ai nodi più complessi, come il nodo di gassa o il nodo d’arresto a otto.
- Allenati regolarmente e cerca di fare i nodi con entrambe le mani, in modo da sviluppare una buona coordinazione.
- Sperimenta i tuoi nodi in varie situazioni, ad esempio durante l’ormeggio o la navigazione. In questo modo potrai valutare l’efficacia dei tuoi nodi e migliorare le tue competenze.
- Infine, non dimenticare di prenderti cura delle tue corde e delle tue cime. Dopo ogni utilizzo, controlla che non ci siano nodi o grovigli e puliscile accuratamente, in modo da mantenere la loro efficienza e durata nel tempo.
Imparare a fare i nodi marinari è un’importante competenza nautica che può fare la differenza in mare. Con la nostra guida per i principianti dei nodi, hai imparato facilmente i principali nodi marinari e sei diventato un vero esperto! Ora non ti resta che mettere in pratica quello che hai imparato, noleggiando una barca su Click&Boat e sperimentando i tuoi nuovi nodi in mare aperto. Scegli la tua destinazione preferita, prendi in mano la cima e parti alla scoperta del mare!